Come fare Space clearing: Lucia Larese ci racconta il suo metodo

Come fare Space clearing: Lucia Larese ci racconta il suo metodo

Liberare gli spazi per vivere meglio è un tema che mi appassiona molto.

Di recente ho letto il libro Spaceclearing: libera il tuo spazio, trasforma la tua vita di Lucia Larese. Dopo aver seguito un seminario online di Lucia, che da quindici anni è uno dei principali esperti in Italia in materia di Space Clearing, ho avuto il piacere di intervistarla.

Ecco di seguito il resoconto della nostra chiacchierata, buona lettura!

Nella tua visione, lo space clearing è “un vero e proprio cammino evolutivo, uno stile di vita che ponendosi l’obiettivo di realizzare un luogo pieno di benessere e armonia trasforma profondamente la vita di chi lo pratica”.
Che consigli daresti a chi vuole iniziare questo cammino ma non riesce a superare le resistenze a liberarsi del superfluo?

Il mio metodo, che ho messo a punto in quindici anni di attività, dà indicazioni su come fare. Le resistenze non si possono superare a livello razionale, nel senso che nessuno è diventato ordinato a forza di sgridate… Si diventa ordinati, o comunque si migliora il proprio ordine, quando ci si rende conto che abbiamo un problema e si prende la decisione di fare qualcosa.

Per superare le resistenze bisogna innanzitutto prendersi un impegno, anche piccolo, e portarlo a termine: questa è la chiave. Può essere un cassetto del bagno, dell’armadio o un intero garage, dipende da quello che vogliamo fare, ma l’importante è prendersi un impegno commisurato alle nostre forze e completarlo.

Nel momento in cui avremo completato e quindi ci sentiremo meglio, avremo già superato una resistenza, cioè quella del pensiero negativo di dire “non ce la faccio”, perché abbiamo dimostrato che invece ce la possiamo fare.

Per liberare gli spazi consigli di fare un pochino ogni giorno oppure una specie di “terapia d’urto” più rapida possibile?

Personalmente credo poco alle terapie d’urto. Se ci hai messo venti o quarant’anni ad accumulare sarà difficile risolvere tutto in due giorni. Però so che ci sono persone che dopo avere seguito il mio corso si sono messe a sistemare fino alle tre di notte!

Quando si sente che è arrivato il momento può essere anche corretto non fermarsi. Secondo me bisogna trovare un approccio che vada bene per noi stessi, puoi essere lento e inesorabile o avere uno stile da tartaruga ninja che spazza via tutto, però l’importante è farlo.

Sostieni che il tuo è “un metodo pratico ed efficace per eliminare il superfluo e abbandonare il disordine. Per sempre”. Questo “per sempre” mi piace molto e credo sia il sogno di tutti quelli che ci provano! Ma com’è possibile riuscire davvero a non ricaderci più?

Quando tu abbandoni dei pensieri negativi, non ci sono più, è molto semplice. Non potrai mai più tornare indietro, non è qualcosa che razionalmente hai deciso e quindi applichi.

Ad esempio la dieta, io non riesco a seguirle perché se mi impongo di non mangiare qualcosa mi viene voglia di mangiare proprio quello! Quando invece mi rendo conto che quella cosa non fa più bene alla mia salute allora smetto, non ne ho più desiderio, non puoi mangiare qualcosa che ti fa male quando sei settato sul benessere.

Il disordine è la stessa cosa, se lo fai a denti stretti è chiaro che poi appena molli un po’ il controllo si ricomincia.

Il metodo che ho messo a punto prevede una serie di regole molto semplici da mettere in pratica, ma è soprattutto un percorso interiore che fai attraverso gli oggetti. Durante questo percorso ti rendi conto che certe situazioni della tua vita non vanno bene e sono in qualche modo collegate agli oggetti. Se riesci a lasciarli andare, con amore, con pace, con serenità, li lasci andare per sempre e quindi anche le tue relazioni e la tua vita migliorano.

Molte persone che hanno letto il mio libro poi fanno anche i miei corsi, perché attraverso il corso, che diventa un percorso, fai anche un viaggio nelle tecniche.

Io uso anche la visualizzazione, la meditazione, diversi strumenti che ti insegnano a prendere coscienza di situazioni che poi sono quelle che hanno generato il disordine: quando lasci andare la causa, anche l’effetto scompare. A questo punto, non riuscirai più a lasciare la scrivania in disordine o avere confusione in cucina!

Certo, può succedere, la vita cambia e ci sono momenti in cui siamo più impegnati. La casa corrisponde alle fasi della nostra vita quindi dobbiamo anche evitare di cadere nell’errore di voler essere sempre perfetti. La vita non è perfetta quindi ci potrà essere un periodo in cui siamo disordinati perché la vita ce lo impone, ad esempio se ti nascono due gemelli immagino che sia abbastanza difficile avere una casa perfetta!

Quando eravamo piccoli la mamma ci diceva di mettere in ordine la camera ma non ci ha mai spiegato come liberarci del superfluo. Come consigli di insegnare ai figli e a che età iniziare?

Con i bambini secondo me non è questione di insegnare o quando iniziare, i bambini assorbono naturalmente uno stile di vita. Se il piccolo si rende conto che, finito di giocare, tutti i giocattoli vanno riposti in un determinato contenitore, non potrà fare altro che farlo, sarà qualcosa che servirà a lui per stare meglio con se stesso.

Il concetto di ordine e di organizzazione non è qualcosa di esterno a noi ma di interno. I bambini sono dei piccoli adulti, se li trattiamo come tali, e capiscono le cose che spieghiamo.

Poi è chiaro che all’inizio se lo fai tu ci metti meno tempo che non aspettare il tempo del piccolo, ma se lo abitui, piano piano diventerà appunto un’abitudine e poi non potrà più farne a meno, quindi il tempo che impieghi adesso lo guadagnerai tra qualche anno quando sarà più grande.

Questi sono concetti che diventano parte del patrimonio della famiglia e a quel punto è fatta, l’ordine rimane per sempre.

Che consigli daresti a chi vorrebbe coinvolgere i genitori disordinati in questo percorso?

Difficilmente si riesce a insegnare qualcosa ai genitori se non attraverso l’esempio! Quando i genitori vedono che qualche novità che introduci nella tua vita ti fa stare sereno e ti dà tranquillità allora abbracciano la nuova idea.

È importante trovare una modalità accettabile per interagire con loro, sicuramente con rispetto e attraverso l’amore, con cui risolvi tante cose.

Tempo fa a un mio corso partecipò una signora di 81 anni, poi mi scrisse che aveva comprato il libro e che era molto arrabbiata perché queste cose avrebbe voluto saperle prima! A lei avevano insegnato che bisogna tenere tutto… è proprio un cambiamento di approccio, un cambiamento generazionale, quindi è giusto lasciare ai genitori il tempo che serve, magari dare il libro o qualche articolo da leggere in modo che si rendano conto che non è una fissa della figlia che improvvisamente è impazzita!

Ci sono alcune categorie di oggetti più difficili da eliminare? Per molti sono i libri, che sembrano essere quasi intoccabili…

È sempre una cosa personale, però sicuramente i libri rivestono un carattere di sacralità, è un qualcosa di generazionale. Io faccio parte di una generazione in cui i libri venivano foderati, non si potevano sottolineare, e rimanevano praticamente nuovi anche dopo che ci avevi studiato per tre anni.

Anche in questo caso il concetto è sempre lo stesso: comprendere che il libro ci è stato utile in un’altra fase della vita e adesso non ci serve più, possiamo regalarlo o venderlo, rimetterlo in circolo.

Un’altra esempio è l’abito da sposa, ho visto tanti casi di persone divorziate che continuavano a tenere l’abito da sposa nell’armadio. A Napoli c’è una chiesa che raccoglie i vestiti da sposa in modo che le donne che non hanno i soldi per comprarlo possano averlo gratis, ecco che allora magari il vestito che tu non usi più, per qualcun altro può diventare la realizzazione di un sogno.

Spesso il motivo per cui molti di noi tengono un po’ di tutto è proprio che ci sembra uno spreco buttare, per cui se troviamo qualcuno a cui queste cose possono essere utili diventa molto più facile.

Infatti, piu che buttare a me piace usare l’espressione lasciare andare. Lo Space clearing è di segno inverso al consumismo perché compri quello che ti serve davvero e le cose che non ti servono più le regali a chi le usa.

I ricordi e gli oggetti di una persona cara che non c’è più sono i più difficili da lasciare andare… Che consigli daresti?

Il problema è la sensazione che se perdi l’oggetto perdi il ricordo, allora secondo me è importante scegliere quello che si vuole conservare e dargli un valore nella tua casa, penso ad esempio a un mobiletto o a un soprammobile, però non deve essere una cosa che tieni per dovere ma perché è un energia positiva nella tua vita, perché ti ricorda questa persona che non c’è più e che ti ha dato qualcosa.

Se invece il rapporto era difficile, tenere gli oggetti collegati a situazioni sgradevoli può ricordarci qualcosa che non ci ha fatto stare bene, quindi lasciarli andare, sempre con amore, è anche un modo per liberarsi di una relazione che non è stata positiva.

È sempre bene fare le cose un po’ per gradi, con rispetto, e sicuramente anche contestualizzare nel presente, considerando anche lo spazio che hai a disposizione.

Uno dei capitoli del mio libro si intitola proprio “Il salotto buono di mamma”. Tieni un salotto perché non vuoi perdere il ricordo e non hai coraggio di lasciarlo andare, però poi lo metti in cantina e si riempie di polvere e magari la prossima alluvione te lo porta via, allora è meglio venderlo subito, no?

Ti è capitato di incontrare la resistenza da parte di chi dice che nel disordine si trova benissimo?

Secondo me chi dice che nel suo caos ci si trova bene è perché non ha mai provato a darsi un minimo di organizzazione! Non deve essere un’organizzazione perfetta, però a mano a mano che uno diventa più organizzato e più ordinato, secondo me si rende conto che c’è un innegabile benessere.

Quindi più che convincere a parole a me piace, soprattutto in azienda, dare dei piccoli esercizi da fare, attraverso i quali le persone si rendono conto che poi si sta meglio.

So ad esempio di persone che dopo aver messo in pratica il mio corso non solo avevano più tempo per se stessi ma avevano anche perso un chilo o due, perché erano meno stressati. Gli effetti benefici sono innegabili, quindi la chiave è provare a mettersi in gioco e in questo modo si superano le resistenze.

Ti occupi di Space clearing ormai da diversi anni, che differenze hai notato nel tempo?

Ora se ne parla molto di più, ci sono anche programmi televisivi come ad esempio “Sepolti in casa”. Le persone sono apparentemente più consapevoli, però in questo mare magnum di informazioni l’approccio secondo me è più prescrittivo, nel senso che tutti cercano la soluzione magica che in tre giorni risolve.

In realtà la soluzione è quella di voler migliorare la propria vita, voler stare nel benessere, e attraverso questo benessere propagare la sensazione di positività nella nostra casa, nel nostro ufficio, nella famiglia, nelle relazioni e, perché no, anche nell’asilo!

Le mamme hanno un ruolo incredibile, se riuscissero a trasferire alle nuove generazioni questo concetto di ordine che significa rispetto, amore per se stessi, per gli altri e per il pianeta, secondo me avremmo fatto bingo!

Prima di salutarti ti chiedo: perché comprare o regalare il tuo libro per Natale? In che modo può aiutare chi sente il bisogno di cambiare la propria vita riorganizzando della casa?

Tempo fa dopo una presentazione in libreria una signora comprò tre o quattro copie e mi disse: “dopo aver letto il libro ti viene voglia di regalarlo anche ad altre persone!”.

Insieme al libro si riesce a donare un nuovo punto di vista sulla propria casa e un nuovo approccio alla vita che possono fare la differenza. Io credo che questo libro possa davvero fare la differenza, me lo hanno confermato le persone che l’hanno letto, tra l’altro nel libro si trovano anche diverse testimonianze e alcune sono veramente molto commoventi.

Questo è un libro che rimane sul comodino perché ogni tanto uno lo apre un po’ a caso e ne rilegge un passo. Non è un libro usa e getta ma un libro per tutta la famiglia e per sempre.

Se ti ho incuriosito e vuoi saperne di più, puoi acquistare su Amazon il libro Spaceclearing: libera il tuo spazio, trasforma la tua vita.

Ti segnalo anche l’altro libro di Lucia Larese, intitolato Decluttering, che insegna come ripulire gli ambienti dal clutter, ovvero dal disordine accatastato in ogni angolo, e a risistemare, stanza dopo stanza, tutta la casa.

Puoi seguire Lucia Larese sul suo sito Spaceclearing.it, oltre che sulla pagina e sul gruppo su Facebook.

Casa e ordineCrescita personale autore: Lucia 12 Dic 2014

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